Guida SEO per principianti
Perché la SEO è fondamentale per farsi trovare su Google
Quando hai progettato il tuo sito web, molto probabilmente lo hai fatto pensando a chi lo visiterà: i tuoi utenti. Hai cercato di rendere semplice la navigazione e accessibili i contenuti. Ma anche i motori di ricerca, come Google, sono una sorta di “utente” che deve essere in grado di comprendere la struttura e il contenuto delle tue pagine.
È proprio qui che entra in gioco la SEO, ovvero l’ottimizzazione per i motori di ricerca (Search Engine Optimization). Il suo scopo è duplice: aiutare Google a interpretare meglio il tuo sito e, allo stesso tempo, facilitare il percorso degli utenti che cercano risposte online.
Google fornisce una serie di principi base, chiamati Nozioni fondamentali sulla Ricerca, che definiscono cosa rende un sito adatto ad apparire nei risultati. Anche se l’inclusione nell’indice non è garantita, seguire queste indicazioni aumenta le possibilità di essere visibili nella ricerca organica.
La SEO rappresenta il passo successivo: consiste nel migliorare attivamente la presenza del sito, ottimizzando struttura, contenuti e accessibilità. In questa guida ti mostreremo alcune delle azioni più efficaci e applicabili per far crescere la visibilità del tuo progetto online.
Nessuno può assicurarti il primo posto su Google con un trucco magico. Ogni sito è diverso, e non tutti i consigli sono adatti a ogni situazione. Ma adottando le buone pratiche SEO, puoi rendere il tuo sito più comprensibile, rilevante e facilmente scansionabile dai motori di ricerca.
Come Google scopre e indicizza le pagine del tuo sito
Google funziona in modo completamente automatizzato: per esplorare i contenuti online utilizza dei software chiamati crawler (o spider), che navigano costantemente sul web alla ricerca di nuove pagine da inserire nel suo indice.
In molti casi, non serve alcuna azione manuale da parte tua: è sufficiente pubblicare il sito perché venga intercettato. La maggior parte dei siti presenti nei risultati di ricerca viene infatti scoperta automaticamente durante la normale scansione del web da parte di Google.
Se vuoi approfondire come funziona il processo, Google mette a disposizione una documentazione dettagliata su come le sue tecnologie scansionano, indicizzano e rendono disponibili le pagine nei risultati di ricerca.
Quando si vedono i risultati della SEO?
Dopo aver apportato modifiche SEO al tuo sito, è naturale chiedersi: “Ma quando inizierò a vedere i risultati?”
La verità è che i tempi possono variare sensibilmente. Alcuni interventi possono produrre effetti nel giro di poche ore, mentre altri richiedono settimane o addirittura mesi, a seconda della natura delle modifiche e del contesto competitivo.
In linea generale, è consigliabile attendere almeno alcune settimane prima di valutare l’impatto reale delle ottimizzazioni effettuate.
È importante anche sapere che non tutte le azioni SEO producono effetti visibili nell’immediato: alcune potrebbero non portare cambiamenti tangibili nei risultati di ricerca, ma potrebbero comunque contribuire a rafforzare la struttura complessiva del sito.
Se dopo un certo periodo i risultati non ti soddisfano, e il tuo modello di business te lo consente, sperimenta nuove strategie: testa, misura, ottimizza.
Come fare in modo che Google trovi e comprenda il tuo sito
Verifica se Google ha già trovato il tuo sito
Prima di iniziare qualsiasi attività SEO, è utile controllare se Google ha già indicizzato le tue pagine.
Puoi farlo facilmente con una semplice ricerca su Google, usando l’operatore: site:iltuosito.it
Se tra i risultati vedi le pagine del tuo sito, significa che sono già presenti nell’indice di Google.
Se invece non appare nulla, è possibile che ci siano ostacoli tecnici da risolvere prima (come blocchi nei file robots.txt, errori server, redirect mal configurati, ecc.).
Come Google scopre le tue pagine
Google individua nuove pagine principalmente tramite link da altri siti già noti. Se un sito autorevole rimanda al tuo, è probabile che Google segua quel link e scopra anche il tuo contenuto.
Questo processo di “scoperta” avviene in modo naturale, ma può essere accelerato tramite:
- Link interni ben organizzati
- Link in entrata da siti esterni (backlink)
- Condivisione sui social o forum di settore
- Attività promozionali mirate
Vuoi essere sicuro che Google veda tutte le tue pagine?
Puoi aiutare il motore di ricerca a esplorare il tuo sito in modo più completo inviando una Sitemap, cioè un file che elenca tutti gli URL importanti. Molti CMS, come WordPress, generano automaticamente la sitemap e la aggiornano a ogni modifica.
Tuttavia, l’invio della sitemap non è obbligatorio: se il sito è ben strutturato e riceve link, Google sarà comunque in grado di scoprirlo.
Google vede il tuo sito come un utente?
Quando Google analizza una pagina, cerca di riprodurre l’esperienza di un utente reale.
Per farlo deve poter caricare tutte le risorse (come CSS e JavaScript). Se il sito blocca file essenziali, Google potrebbe non comprendere correttamente i tuoi contenuti, compromettendo l’indicizzazione o il posizionamento.
Se usi contenuti dinamici che cambiano in base alla posizione dell’utente, assicurati che Googlebot (che solitamente ha sede negli Stati Uniti) visualizzi le informazioni corrette.
Puoi controllare tutto questo usando lo strumento Controllo URL all’interno di Google Search Console.
Non vuoi che certe pagine vengano indicizzate?
In alcuni casi potresti voler escludere specifiche pagine o sezioni del sito dai risultati di ricerca. Ad esempio, contenuti temporanei, test interni, o magari… un post sul tuo taglio di capelli sbagliato.
Google offre diversi metodi per bloccare l’indicizzazione:
- il file robots.txt
- il meta tag noindex
- restrizioni lato server
- impostazioni CMS specifiche
Organizzazione logica del sito
Quando crei o aggiorni il tuo sito web, vale la pena dedicare del tempo a organizzare le pagine in modo chiaro e coerente. Una struttura logica aiuta sia gli utenti a orientarsi facilmente, sia i motori di ricerca a comprendere meglio le relazioni tra i contenuti. Non è necessario però stravolgere tutto da subito. Se il tuo sito è già online, i motori di ricerca sono generalmente in grado di interpretare e indicizzare le pagine anche con una struttura imperfetta.
Tuttavia, se stai lavorando su un progetto più ampio o in fase di restyling del sito web, come ad esempio una nuova realizzazione professionale, una buona organizzazione interna può diventare un grande vantaggio a lungo termine. Strutturare le sezioni, raggruppare i contenuti affini e mantenere coerenza tra URL, menu e breadcrumb, rende il sito più facile da navigare e da posizionare.
URL chiari e descrittivi
L’URL di una pagina non è solo un indirizzo tecnico: può comparire direttamente nei risultati di ricerca, ad esempio sotto forma di breadcrumb, e aiutare l’utente a capire meglio dove si trova il contenuto e di cosa tratta.
Google è in grado di dedurre la struttura del sito analizzando le parole presenti negli URL, ma se hai competenze tecniche puoi anche supportarlo usando dati strutturati specifici per i breadcrumb.
In ogni caso, è buona norma utilizzare parole reali e descrittive all’interno degli URL, preferendo una logica gerarchica chiara. Ad esempio:
URL utile:
https://www.example.com/animali/gatti.html
URL poco utile:
Gli URL composti solo da codici o numeri casuali non offrono alcun valore informativo né per gli utenti né per i motori di ricerca. Includere parole chiave rilevanti nell’URL aiuta invece a comunicare il contenuto della pagina a colpo d’occhio, migliorando sia l’esperienza utente che la comprensione da parte di Google.
Organizza i contenuti
Utilizzare delle directory logiche, cioè suddividere le pagine in cartelle tematiche, aiuta i motori di ricerca a comprendere meglio quali sezioni del sito cambiano più spesso e a decidere con quale frequenza visitarle.
Facciamo un esempio:
https://www.example.com/policies/return-policy.html
https://www.example.com/promotions/new-promos.html
Il primo URL si trova in una directory (“policies”) che probabilmente viene aggiornata raramente. Il secondo invece è nella sezione “promotions”, dove i contenuti possono cambiare frequentemente.
Google può adattare la frequenza di scansione in base a queste differenze, ottimizzando così l’efficienza con cui esplora il tuo sito.
Questo approccio è particolarmente utile per siti di grandi dimensioni, come gli e-commerce, dove avere una struttura chiara e tematica degli URL può fare la differenza in termini di visibilità e indicizzazione.

Come gestire i contenuti duplicati e impostare URL canonici
In alcuni casi, uno stesso contenuto può essere accessibile da più URL diversi: questo fenomeno viene definito contenuto duplicato.
Anche se non viola direttamente le regole antispam di Google, può creare confusione per gli utenti e far sì che i motori di ricerca spendano risorse inutilmente, indicizzando versioni multiple della stessa pagina.
Per evitare questo problema, Google seleziona in autonomia un URL canonico, ovvero quello che ritiene più rappresentativo da mostrare nei risultati. Tuttavia, è buona pratica specificare tu stesso l’URL canonico, così da avere il pieno controllo.
Ecco cosa puoi fare:
Se hai due pagine identiche o molto simili, imposta un reindirizzamento 301 dall’URL meno rilevante a quello principale.
In alternativa, puoi usare il tag HTML link rel=”canonical” href=”URL-preferito” nella sezione head della pagina duplicata.
Cerca sempre di fare in modo che ogni contenuto sia accessibile da un solo indirizzo web. Ad esempio, se hai due versioni di una stessa promozione, potresti confondere l’utente su quale sia quella valida.
Contenuti di qualità: il fattore che più influenza la SEO
Se c’è una cosa che ha un impatto concreto sulla visibilità del tuo sito nei risultati di ricerca, è la qualità dei contenuti.
Creare pagine davvero utili e interessanti per le persone è spesso più efficace di qualsiasi altra tecnica SEO.
Ovviamente, ciò che è considerato interessante può variare da utente a utente, ma ci sono alcuni elementi che accomunano i contenuti di valore:
- Testi leggibili e ben strutturati
- Scrivi in modo chiaro, naturale e corretto. Suddividi gli argomenti in paragrafi, usa titoli e sottotitoli per guidare la lettura e assicurati che non ci siano errori grammaticali o ortografici.
- Originalità
- Evita di copiare o rielaborare contenuti da altri siti. Porta la tua esperienza, il tuo punto di vista, i tuoi esempi: la voce originale è sempre premiata.
- Aggiornamento costante
- I contenuti invecchiano. Controlla periodicamente le tue pagine e aggiornale con nuove informazioni, oppure rimuovi ciò che non è più rilevante.
- Affidabilità e orientamento all’utente
- Scrivi pensando a chi ti legge. Offri contenuti realmente utili, supportati da fonti credibili o dalla tua esperienza diretta. Questo aiuta a creare fiducia e autorevolezza.
la SEO tecnica è importante, ma senza contenuti scritti per le persone e con uno scopo chiaro, il sito avrà sempre una marcia in meno.
Scrivi pensando a come gli utenti cercano su Google
Quando scrivi un contenuto, chiediti sempre:
“Con quali parole chiave lo cercherebbe il mio lettore ideale?”
Non tutti gli utenti usano gli stessi termini: chi ha già familiarità con l’argomento userà probabilmente parole più tecniche o specifiche, mentre chi è alle prime armi cercherà espressioni più generiche o intuitive.
Ad esempio, una persona esperta potrebbe cercare “salumi DOP”, mentre un utente comune potrebbe semplicemente digitare “tagliere di formaggi”.
Tenere conto di queste differenze ti aiuta a creare contenuti più accessibili e rilevanti, che si posizionano meglio per un pubblico più ampio. Ma non serve ossessionarsi con ogni possibile variazione: i sistemi di corrispondenza semantica di Google sono molto evoluti e riescono a capire il significato generale di un testo, anche se non contiene tutte le keyword in modo preciso. Il consiglio? Scrivi in modo naturale, ma con attenzione alle parole che realmente usano i tuoi lettori. Osserva le query più comuni, ascolta come parla il tuo pubblico e crea contenuti che rispecchino il loro linguaggio.
Limita le pubblicità
La pubblicità online è parte integrante di molti siti web e rappresenta una fonte di guadagno legittima. Tuttavia, quando interferisce con la lettura o la navigazione, può diventare un problema sia per l’utente che per il posizionamento nei motori di ricerca.
Evita formati troppo invasivi, come:
- Banner lampeggianti o posizionati sopra il contenuto
- Pagine interstitial che obbligano l’utente ad attendere o a cliccare per accedere all’articolo
- Pop-up multipli difficili da chiudere
Questi elementi possono frustrare chi visita il sito, aumentare il bounce rate e ridurre il tempo di permanenza sulla pagina. Inoltre, Google potrebbe considerarli segnali negativi per la qualità dell’esperienza offerta. Il consiglio è semplice: usa la pubblicità in modo intelligente, integrandola senza compromettere la fruibilità dei tuoi contenuti.
L’importanza dei link per la SEO
I link svolgono un ruolo fondamentale nel rendere il tuo sito navigabile, coerente e scoperto da Google. Collegare le pagine interne tra loro (link interni) o a fonti esterne attendibili (link esterni) migliora l’esperienza utente e aiuta i motori di ricerca a scoprire nuovi contenuti.
Google utilizza i link per esplorare il web: ogni giorno trova nuove pagine proprio seguendo collegamenti da siti già noti. Inserire collegamenti pertinenti, ben posizionati e contestualizzati è un ottimo modo per rafforzare il valore informativo di ciò che scrivi.
Cura il testo dei tuoi link (anchor text)
Il testo cliccabile di un link, detto anchor text, è ciò che gli utenti vedono e ciò che Google analizza per capire dove porta il link e cosa aspettarsi dal contenuto di destinazione.
Evita frasi generiche come “clicca qui” o “vai alla pagina”. Usa invece descrizioni chiare e descrittive, ad esempio:
- Meglio: Scopri come ottimizzare le immagini per la SEO
- Peggio: Clicca qui per saperne di più
Inserisci link esterni con attenzione
Quando linki a contenuti esterni, assicurati che siano affidabili e pertinenti. I link a siti di bassa qualità o non verificabili potrebbero danneggiare la reputazione del tuo sito.
Se vuoi comunque includere un collegamento ma non vuoi associarlo direttamente al tuo dominio, puoi usare l’attributo rel=”nofollow” o simili (come sponsored o ugc). Questo è particolarmente importante quando:
- Linki contenuti non controllati direttamente da te
- Accetti contenuti generati dagli utenti, come post o commenti
- Vuoi scoraggiare comportamenti di spam
Il tuo CMS (WordPress) dovrebbe essere configurato per aggiungere automaticamente nofollow ai link creati dagli utenti, così da evitare che il tuo sito venga coinvolto in collegamenti indesiderati.
Come migliorare l’aspetto del sito nei risultati di ricerca
Quando il tuo sito compare su Google, non si tratta solo di “esserci”, ma anche di come viene presentato agli utenti.
Ogni risultato di ricerca include elementi visivi chiave che possono influenzare la decisione dell’utente di cliccare o meno sul tuo link.
In particolare, due aspetti sono fondamentali:
- Il titolo cliccabile del risultato
- Lo snippet descrittivo che compare sotto al titolo
Ottimizzare questi elementi può aumentare il CTR (Click Through Rate) e migliorare la percezione del tuo sito già prima che venga visitato.
Come ottimizzare il titolo mostrato su Google
Il link del titolo che appare nei risultati di ricerca viene solitamente generato da Google sulla base del tag title della tua pagina HTML, ma può essere influenzato anche da altri elementi come le intestazioni (h1, h2) o da testi presenti nella pagina.
Se utilizzi un CMS come WordPress, in genere non dovrai toccare il codice: basta scrivere un titolo efficace all’interno dell’editor, e il sistema lo inserirà automaticamente nel tag title.
Un buon titolo dovrebbe essere:
- Unico per ogni pagina
- Chiaro, conciso e descrittivo
- Rappresentativo del contenuto effettivo
- In grado di comunicare rapidamente il valore per l’utente
Ad esempio, un titolo per un blog di cucina potrebbe essere:
Come preparare l’olio al peperoncino in 5 minuti – Ricetta semplice
Includere il nome del brand, la località o dettagli distintivi può aiutare l’utente a identificare il tuo sito a colpo d’occhio.
Per approfondire, su come ottimizzare i link dei titoli e su come evitare che vengano riscritti automaticamente nei risultati di ricerca.
Come controllare lo snippet nei risultati di Google
Sotto al titolo di ogni risultato su Google compare solitamente una breve descrizione della pagina: si tratta dello snippet (Tag Description), ovvero un estratto di testo pensato per aiutare l’utente a decidere se cliccare o meno sul link. Uno snippet ben scritto può fare la differenza nel convincere chi cerca a visitare il tuo sito. Google genera questo testo dinamicamente, basandosi sui contenuti presenti nella pagina stessa. Tuttavia, puoi influenzarne la forma e il contenuto in due modi:
- Scrivendo testi chiari e rilevanti all’interno della pagina
- Compilando correttamente il tag meta description, un breve riassunto (una o due frasi) che sintetizza l’essenza del contenuto
Esempio di snippet efficace:
Come usare e ottimizzare le immagini
Le immagini non servono solo a rendere il sito più bello: possono essere un canale di accesso diretto al tuo contenuto, soprattutto per chi fa ricerche visive su Google.
Ad esempio, se gestisci un blog di cucina, un utente potrebbe trovare la tua pagina cercando “ricette di crostate di frutta” tramite Google Immagini.
Per aumentare la visibilità delle immagini (e del sito), è fondamentale che siano:
- Ad alta qualità e ben definite
- Pertinenti rispetto al contenuto vicino
- Inserite accanto a testi che ne chiariscono il significato
Un’immagine deve essere coerente con il contesto: se stai recensendo mercerie a Londra, una foto della merceria associata al paragrafo che la descrive darà più forza e chiarezza al contenuto. Questo aiuta sia l’utente che Google a interpretare correttamente l’argomento visivo e a collegarlo alla pagina in modo semantico.
Aggiungi sempre un testo alternativo descrittivo (alt text)
Ogni immagine dovrebbe avere un testo alternativo – detto alt text – che ne descriva brevemente il contenuto e la sua relazione con la pagina.
Questo elemento è essenziale per:
- Migliorare l’accessibilità (per screen reader e utenti con disabilità visive)
- Aiutare Google a capire il soggetto dell’immagine
- Rafforzare il contesto semantico della pagina
Il testo alternativo va inserito nell’attributo alt del tag HTML dell’immagine, oppure nel campo dedicato del tuo CMS (come WordPress o Joomla), durante il caricamento.
Esempio efficace:
<img src="crostate-di-frutta.jpg" alt="Crostata di frutta con fragole e kiwi">
Un buon alt text è descrittivo ma conciso, non serve infilarci keyword inutili: basta essere chiari e coerenti con ciò che si mostra.
Come ottimizzare i video
Se il tuo sito contiene pagine dedicate a contenuti video, hai un’opportunità in più per farti trovare: Google mostra anche risultati video nei suoi elenchi di ricerca.
Per aumentare la visibilità dei tuoi video, puoi applicare le stesse buone pratiche già viste per testi e immagini, con qualche accortezza in più:
Crea contenuti video di qualità e ben contestualizzati
Assicurati che il video sia:
- Ben girato, con audio e immagine chiara
- Inserito in una pagina autonoma, in modo che Google possa indicizzarlo facilmente
- Accompagnato da testo descrittivo rilevante e coerente, posto nelle vicinanze del player
Usa titoli e descrizioni chiare
Il titolo di un video è a tutti gli effetti un titolo di contenuto: scrivilo pensando agli utenti e ai motori di ricerca. Applica le regole dei buoni tag title:
- Unico, conciso, chiaro
- Descrittivo rispetto al contenuto del video
- Con eventuali dettagli utili (es. “Tutorial WordPress 2024 – Guida completa per iniziare”)
Anche la descrizione del video va curata: è uno spazio importante per spiegare il contenuto e aiutare Google a comprendere meglio il contesto. Se il tuo sito è centrato principalmente su contenuti video (ad esempio, un archivio o una piattaforma), puoi applicare strategie SEO specifiche per i video, come markup dedicati (schema.org/video), sitemap video e indicazioni più avanzate. Approfondiremo questi aspetti nei prossimi blocchi se ti interessa.
{ "@context": "https://schema.org", "@type": "VideoObject", "name": "Come preparare una crostata di frutta", "description": "Tutorial semplice per preparare una crostata di frutta con ingredienti freschi.", "thumbnailUrl": "https://www.tuosito.it/img/crostata-thumbnail.jpg", "uploadDate": "2024-06-10", "duration": "PT5M30S", "contentUrl": "https://www.tuosito.it/video/crostata-di-frutta.mp4", "embedUrl": "https://www.tuosito.it/video/crostata-di-frutta", "publisher": { "@type": "Organization", "name": "Il Blog di Cucina", "logo": { "@type": "ImageObject", "url": "https://www.tuosito.it/img/logo.png" } }
}
Puoi inserire questo codice nello head della pagina che ospita il video oppure tramite plugin SEO avanzati che supportano schema personalizzato.
Pratiche SEO superate o sopravvalutate: cosa non è più così importante
Con il passare del tempo, il mondo della SEO è cambiato profondamente. Alcune tecniche che un tempo erano considerate fondamentali oggi non hanno più lo stesso peso, o addirittura possono risultare dannose.
È utile conoscere questi concetti per evitare di perdere tempo su strategie poco efficaci o basate su vecchi miti. In generale, il consiglio è sempre lo stesso: fai ciò che funziona davvero per il tuo pubblico e il tuo settore.
Ecco una panoramica delle convinzioni più diffuse… e perché non dovresti preoccupartene troppo:
Aspetto SEO obsoleto o sopravvalutato | Spiegazione |
---|---|
Meta tag keywords | Google non li usa più per il posizionamento, sono ignorati. |
Keyword ripetute eccessivamente | Rischiano di danneggiare l’esperienza utente e violare le linee guida sullo spam. |
Parole chiave nel dominio o nell’URL | Hanno un impatto minimo sul ranking, meglio concentrarsi sulla chiarezza. |
Lunghezza fissa dei contenuti | Non esiste un numero magico di parole: conta la qualità e la rilevanza. |
PageRank come unico fattore SEO | Google considera molti segnali oltre ai link. Il PageRank è solo uno dei tanti. |
“Penalità” per contenuti duplicati sul tuo sito | Non sono penalizzanti di per sé. Google gestisce le versioni duplicate in modo automatico. |
Numero e ordine delle intestazioni H1, H2, H3… | Non influisce direttamente sul ranking. È più importante per l’accessibilità. |
EEAT come fattore di ranking diretto | Google non usa EEAT come segnale algoritmico, ma ne valuta i segnali indiretti. |
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Ciro Scopece
SEO Specialist e sviluppatore WordPress con oltre 5 anni di esperienza nella realizzazione di siti performanti e ottimizzati per la Ricerca Google. Partner certificato Google Ads.