Keyword Brand: quando è il tuo nome a guidare la ricerca
Perché le ricerche con il tuo nome valgono di più
Non tutte le ricerche su Google iniziano da zero. In molti casi, l’utente sa già cosa vuole: ha in mente un nome, un marchio, un prodotto specifico. È qui che entrano in gioco le keyword brand — le parole chiave che contengono direttamente il nome della tua azienda, del tuo prodotto o del tuo servizio.
Una branded keyword può essere semplice, come “Nike” o “Excel”, oppure più articolata, come “plugin SEO Pesaro web”. In ogni caso, porta con sé un chiaro segnale: chi la digita conosce già il brand, o ne ha almeno sentito parlare.
Questo tipo di ricerca è spesso navigazionale, cioè finalizzato a raggiungere direttamente il sito del marchio. Ma può anche essere informativa, ad esempio quando l’utente vuole approfondire funzionalità, confronti o recensioni legate a un brand specifico.

Un dato è certo: chi cerca con una keyword brand è un utente prezioso. Ha un’alta probabilità di convertire, di acquistare, di entrare nel funnel commerciale. Ecco perché queste ricerche sono considerate tra le più redditizie nel marketing digitale.
Esempi concreti di keyword brand: non solo nomi famosi
Una keyword brand non è sempre solo il nome dell’azienda. Può essere il nome di un prodotto, un confronto tra marchi o una combinazione con termini descrittivi e specifici.
Parole come “Apple”, “Excel” o “Adidas sneakers” sono esempi chiari. Ma rientrano nella categoria anche le ricerche più mirate, come le parole chiave a coda lunga oppure “Nike vs Adidas”. In questi casi, l’utente ha già un riferimento preciso e sta approfondendo le opzioni.
Curiosamente, anche gli errori di digitazione — “Googe”, “Micorosft”, “Utube” — finiscono per essere branded keyword. Sono tentativi imprecisi, ma pur sempre legati a brand noti.
In sintesi, se una ricerca contiene un nome riconoscibile — anche solo in parte o scritto male — è molto probabile che si tratti di una parola chiave di tipo brand, e quindi di un’opportunità per intercettare chi ti conosce già o ti sta cercando.
Perché le keyword brand sono così preziose nella SEO
Quando qualcuno cerca il nome del tuo brand su Google, non lo fa per caso. È già a un passo dalla conversione. Le keyword brand segnalano un intento di ricerca molto alto: chi le utilizza conosce già il tuo prodotto o il tuo servizio, e nella maggior parte dei casi ci ha già interagito.
Potrebbe aver visitato il tuo sito, letto un articolo del tuo blog, oppure aver visto una pubblicità. Sta considerando seriamente di acquistare o approfondire. E se è già tuo cliente, probabilmente è in cerca di supporto, aggiornamenti, o nuove soluzioni offerte dal tuo brand.
È qui che le keyword brand entrano nel funnel: portano traffico qualificato, pronto ad agire. Sono lo snodo tra interesse e decisione. Ignorarle significa perdere occasioni concrete di acquisizione o fidelizzazione.
Perché puntare sulle keyword brand può fare la differenza
Le parole chiave brandizzate non sono solo un segnale di riconoscimento: rappresentano un vantaggio competitivo concreto rispetto alle keyword generiche. Chi riesce a presidiare il proprio nome — o quello dei propri prodotti — nelle ricerche online, conquista visibilità qualificata e conversioni più facili. Non a caso, anche i competitor più agguerriti cercano spesso di intercettare le branded keyword altrui per inserirsi in mercati già “caldi”.
Meno costi in advertising
Fare pubblicità su keyword brandizzate costa meno rispetto a quelle generiche. Chi cerca il tuo nome, del resto, è già più vicino al click. Ma attenzione: proprio per questo motivo, anche i concorrenti possono acquistare a basso costo annunci che compaiono al tuo posto nei risultati sponsorizzati.
Più conversioni, meno sprechi
Le branded keyword sono tra le più redditizie in assoluto. Intercettano utenti in una fase molto avanzata del processo decisionale, spesso a un passo dall’acquisto. Sono visitatori che si trovano nella parte finale del funnel (BOFU), pronti a convertire con pochi clic.
Un altro motivo per cui le keyword brandizzate sono così potenti è l’impatto che hanno nelle campagne Google Ads. Quando un utente cerca direttamente il nome del tuo brand, il costo per clic è spesso molto più basso rispetto alle keyword generiche. Questo significa che puoi ottenere traffico altamente qualificato, già interessato ai tuoi servizi, investendo meno budget.
Gestire campagne brandizzate è quindi un modo efficace per difendere la visibilità del proprio nome e allo stesso tempo generare conversioni concrete, con costi contenuti e risultati misurabili.
Meno concorrenza diretta
A differenza delle keyword generiche, le branded keyword hanno una difficoltà di posizionamento molto più bassa — soprattutto quando si parla del proprio marchio. Spesso, è possibile comparire nei risultati anche senza un’ottimizzazione estrema. Ma è bene non abbassare la guardia: i concorrenti più agili possono posizionarsi comunque per le stesse keyword, specie se lunghe e complesse.
Come trovare le keyword brandizzate (anche quelle dei competitor)
Identificare le parole chiave legate al tuo brand è un passaggio fondamentale per costruire una strategia SEO mirata. La buona notizia? Non servono strumenti costosi per iniziare: basta un po’ di osservazione e l’aiuto di Google stesso.
Il metodo più semplice è quello di usare Google Suggest, cioè i suggerimenti automatici che appaiono quando inizi a digitare il nome del tuo brand nella barra di ricerca — ma senza premere Invio. Questi suggerimenti rappresentano le branded keyword più ricercate in quel momento.

Per ampliare ulteriormente i risultati, puoi anteporre un wildcard operator (cioè un asterisco) prima del nome. In questo modo, Google mostrerà combinazioni più articolate che precedono la parola chiave brand.

Un’altra strategia utile è quella di testare le varianti con errori ortografici comuni. Anche ricerche come “Googe” o “Micorosft” generano volumi significativi — e possono rivelare opportunità non presidiate.

Infine, cliccando su una di queste ricerche, puoi scorrere fino alla sezione “Le persone hanno cercato anche”. Lì troverai ulteriori keyword legate al brand, utili per ampliare la tua mappa semantica o monitorare i movimenti dei competitor.

Considerazioni finali
Le keyword brand non sono semplici parole chiave: sono ponti diretti tra il tuo brand e le persone che lo cercano. Quando qualcuno scrive il tuo nome su Google, lo fa con intenzione, fiducia e aspettative. Non si tratta di attirare un clic qualsiasi, ma di intercettare un bisogno reale, già orientato verso di te.
Investire nella visibilità del proprio brand — sia in ottica SEO sia con campagne Google Ads — è quindi una scelta strategica, non solo per difendere il proprio spazio, ma per moltiplicare le opportunità di conversione. Vale per tutti: dalle grandi aziende fino ai piccoli imprenditori locali, dagli eCommerce ai siti per hotel che puntano alle prenotazioni dirette.
In un ecosistema digitale affollato, presidiare il proprio nome è il primo passo per costruire autorevolezza e fiducia. Se non lo fai tu, lo farà qualcun altro.
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FAQ - Domande e Risposte
Una keyword brand è una parola chiave che contiene il nome di un brand, un prodotto o un’azienda. Può essere scritta correttamente o in modo impreciso.
No, possono essere anche nomi di prodotti, frasi descrittive o parole chiave a coda lunga come “Nike vs Adidas” o “miglior smartwatch Apple”.
Non necessariamente. Molte sono query navigazionali, ma esistono anche branded keyword informative che approfondiscono confronti, recensioni o funzioni.
Perché intercettano utenti già interessati o convinti, che conoscono il brand e sono in una fase avanzata del processo decisionale.
Puoi usare Google Suggest, inserendo il nome del brand nella barra di ricerca. Ti appariranno le keyword più frequenti.
È un asterisco (*) che puoi scrivere prima del nome del brand. Serve a scoprire combinazioni aggiuntive che Google suggerisce come keyword brand.
Sì. Errori comuni come “Googe” o “Micorosft” vengono comunque riconosciuti e indicizzati come keyword legate al brand.
Spesso sì. È più facile posizionarsi su keyword che contengono il proprio nome. Ma anche i competitor potrebbero sfruttarle per attirare traffico.
Sì. Gli annunci su branded keyword costano meno e portano traffico altamente qualificato, ma possono essere utilizzati anche dalla concorrenza.
Nella parte finale del funnel (BOFU). Intercettano utenti pronti a convertire, quindi ideali per concludere il percorso di acquisto o lead.
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Ciro Scopece
SEO Specialist e sviluppatore WordPress con oltre 5 anni di esperienza nella realizzazione di siti performanti e ottimizzati per la Ricerca Google. Partner certificato Google Ads.