Come indicizza i siti web Google?
Cos’è l’indicizzazione e perché è importante
Affinché le pagine del tuo sito possano comparire nei risultati di ricerca di Google, devono prima essere scansionate e indicizzate. Questi due passaggi rappresentano il cuore del funzionamento della Ricerca Google.
Pensala così: l’indice di Google è come un enorme catalogo digitale, simile a quello di una biblioteca. Solo che, invece dei libri, contiene miliardi di pagine web. Quando Google visita il tuo sito, individua le pagine nuove o aggiornate e decide quali aggiungere a questo indice, valutando la qualità, l’accessibilità e la rilevanza dei contenuti.
L’indicizzazione è gratuita (e diffida da chi ti dice il contrario)
Google non fa pagare nulla per indicizzare un sito web. Il processo è gratuito e automatizzato: i crawler di Google esplorano costantemente il web alla ricerca di nuovi contenuti. Alcune web agency, purtroppo, spacciano l’indicizzazione come un servizio a pagamento, approfittando della confusione tra indicizzazione e posizionamento. È bene diffidare da queste pratiche.
Non tutte le pagine vengono automaticamente indicizzate. Alcune possono essere escluse per varie ragioni:
- Contenuti duplicati
- Errori tecnici o URL bloccati
- Mancanza di link interni o backlink
- Mancanza di valore informativo percepito
Per questo è importante assicurarsi che le pagine più rilevanti siano facilmente accessibili e comprensibili per Google.
Come puoi aiutare Google a indicizzare il tuo sito
Ci sono diverse strategie per migliorare la copertura del tuo sito:
- Strutturare gli URL in modo chiaro e logico
- Generare e inviare una Sitemap aggiornata tramite Google Search Console
- Evitare blocchi involontari tramite file robots.txt o meta tag noindex
- Verificare lo stato dell’indicizzazione con l’operatore site:tuosito.it
Inoltre, per chi pubblica contenuti sensibili al tempo (come notizie o offerte), esistono soluzioni avanzate come la Google Indexing API che consente di inviare le URL direttamente a Google per velocizzare la scansione. Ne parleremo nei prossimi paragrafi.
In questa guida vedremo:
- Come funziona il processo di indicizzazione
- Quali strumenti utilizzare per monitorarlo
- Come risolvere i problemi più comuni che impediscono ai tuoi contenuti di comparire su Google
Come funziona l’indicizzazione su Google
Il ciclo di scansione → analisi → indicizzazione
Il processo attraverso cui Google include una pagina nei risultati di ricerca segue tre fasi principali:
- Scansione (Crawling)
- Google utilizza software automatici chiamati crawler (o spider), come Googlebot, per navigare nel web e scoprire nuove pagine. Questi crawler seguono i link da una pagina all’altra, leggono sitemap, ed esplorano gli URL resi disponibili pubblicamente.
- Analisi e interpretazione (Rendering & Parsing)
- Dopo aver trovato una pagina, Google la analizza per capire la struttura del contenuto: legge l’HTML, carica le risorse (come CSS e JavaScript) e interpreta gli elementi fondamentali come titoli (Tag Title), link, immagini, meta tag, schema markup e molto altro.
- Indicizzazione (Indexing)
- Se la pagina non presenta errori gravi, non è bloccata o duplicata, viene aggiunta all’indice di Google, ovvero l’archivio che alimenta i risultati delle ricerche. Da quel momento, la tua pagina è “conosciuta” da Google e può comparire nei risultati, se ritenuta rilevante per le query degli utenti.
Cosa può impedire l’indicizzazione di una pagina?
Anche se il processo è automatico, alcune situazioni possono bloccarlo o ostacolarlo:
- File robots.txt che impedisce l’accesso a determinati percorsi
- Meta tag noindex inserito nella pagina
- Errori server (es. 500, 503) o URL non raggiungibili
- Redirect mal configurati
- Contenuti duplicati o di bassa qualità
- Assenza di link interni o backlink che portino a quella pagina
Nel prossimo blocco vedremo come verificare se una pagina è indicizzata e come forzare l’indicizzazione tramite Google Search Console o tramite la nuova Indexing API, utile in casi specifici.
Come verificare se una pagina è indicizzata e come richiederne l’indicizzazione
Verifica dell’indicizzazione: il primo controllo da fare
Prima di intervenire, è utile sapere se la pagina che ti interessa è già presente nell’indice di Google. Per farlo puoi utilizzare due metodi semplici:
Metodo | Descrizione e Dettagli |
---|---|
Metodo 1: Ricerca su Google | Esegui una semplice ricerca con l’operatore site: per verificare se una pagina è indicizzata:
Oppure:
Se la pagina compare nei risultati, è già stata indicizzata. Se non compare, le possibili cause potrebbero essere:
|
Metodo 2: Google Search Console | Con lo strumento Controllo URL puoi verificare se una pagina:
Esempio visivo (simulato):
|
Richiesta manuale di indicizzazione | Se la pagina non è ancora presente nell’indice:
Questo invia una richiesta prioritaria a Googlebot. Importante: la richiesta non garantisce l’indicizzazione. Google valuta autonomamente la qualità e la rilevanza del contenuto. |
Verifica globale dell’indice | Per capire se il resto del tuo sito è ben indicizzato, consulta il Rapporto di copertura in Search Console. Questo strumento ti permette di:
|
Sitemap, struttura degli URL e segnali per aiutare Google
Che cos’è una Sitemap e quando serve
Una Sitemap XML è un file che elenca gli URL importanti del tuo sito e fornisce informazioni aggiuntive come la data di ultima modifica e la priorità di ogni pagina.
Sebbene non sia “obbligatoria”, una sitemap può velocizzare la scoperta dei tuoi contenuti da parte di Google, soprattutto se:
- il sito è nuovo e ha pochi link in ingresso
- alcune pagine sono difficili da raggiungere tramite navigazione interna
- il sito è molto ampio o ha contenuti aggiornati frequentemente
tuosito.it/sitemap.xml
Puoi inviarla tramite Google Search Console nella sezione “Sitemap”.
Struttura degli URL: perché conta anche per la scansione
Google consiglia di mantenere gli URL leggibili e gerarchici, evitando strutture troppo complesse o parametri inutili.
Esempio consigliato da Google:
https://www.esempio.com/blog/come-ottimizzare-url.html
Esempio consigliato da me:
https://www.esempio.com/come-ottimizzare-url/
Esempio da evitare:
https://www.esempio.com/page.php?id=435&ref=articolo-3
Una struttura chiara aiuta:
- Google a comprendere la relazione tra le pagine (es. categorie e sottocategorie)
- L’utente a capire dove si trova
- A favorire l’adattamento della frequenza di scansione in base alla sezione (es. aggiornamenti frequenti nelle pagine “news”)
Link interni e organizzazione logica del sito
I link interni sono fondamentali per l’indicizzazione: Google scopre molte pagine seguendo i link che trova all’interno del tuo sito.
Per questo è importante:
- Collegare tra loro i contenuti affini
- Aggiungere menu chiari e breadcrumb
- Evitare contenuti orfani (pagine senza link in entrata)
Un sito ben collegato è più facile da esplorare e da comprendere per i crawler.
Cosa Impedisce l'indicizzazione di una pagina
Anche se Google scopre un URL, non è detto che venga indicizzato. Ci sono diversi motivi per cui una pagina può essere ignorata o esclusa dall’indice.
Motivo | Descrizione |
---|---|
1. Blocco tramite robots.txt | Il file robots.txt nella root del sito indica ai crawler cosa non scansionare. Esempio:
⚠️ Se una pagina è bloccata nel |
2. Presenza del tag noindex | Il tag noindex dice esplicitamente a Google di non inserire l’URL nei risultati di ricerca:
Funziona solo se la pagina è scansionabile. Se è bloccata anche da |
3. Errori tecnici | Gli errori più comuni che impediscono l’indicizzazione:
Questi problemi rendono la pagina inaccessibile ai crawler. |
4. Contenuti duplicati o scadenti | Google può ignorare pagine che:
Anche se accessibili, non vengono considerate utili per l’indice. |
5. Nessun link in ingresso | Se una pagina non ha link (interni o esterni), è difficile che venga scoperta. È importante mantenere una struttura coerente e promuovere i contenuti per aumentarne la visibilità. |
Indicizzazione Immediata con Google Indexing API
Se hai bisogno che Google analizzi e indicizzi una pagina in tempi rapidi, soprattutto per contenuti sensibili al tempo (come offerte, notizie o aggiornamenti urgenti), puoi usare l’Indexing API di Google. Questa API consente di inviare direttamente a Google gli URL da indicizzare, saltando l’attesa della scansione automatica.
Vantaggi dell’Indexing API
- La pagina viene scansionata entro pochi minuti
- È utile per siti con contenuti urgenti o competitivi
- Può aiutarti a battere la concorrenza sul tempo
- Ottimo per contenuti nuovi o aggiornati di frequente
Come configurare l’Indexing API (WordPress + Rank Math)
1. Scarica e installa il plugin Rank Math + Instant Indexing
Puoi usare il plugin gratuito Instant Indexing for Google di Rank Math.
2. Crea un progetto su Google Cloud
Vai su: Google Cloud Console
// Step essenziali - Crea nuovo progetto - Abilita “Indexing API” - Crea un account di servizio - Genera una chiave API in formato JSON
3. Aggiungi l’account di servizio a Search Console
- Vai su Google Search Console
- Apri “Impostazioni” → “Utenti e autorizzazioni”
- Aggiungi l’e-mail dell’account di servizio come proprietario
- Salva e verifica che sia attivo
// Esempio email account di servizio: example-api-user@tuo-progetto.iam.gserviceaccount.com
4. Configura il plugin WordPress
Vai in WordPress → Rank Math → Instant Indexing
Nella tab “Google API Settings”, carica il file .json scaricato da Google Cloud.

5. Invia un URL per l’indicizzazione
Puoi farlo direttamente dalla scheda “Console” del plugin: URL: https://iltuodominio.it/nuovo-articolo Azione: Google → Pubblica/Aggiorna URL
Puoi anche:
- Rimuovere URL
- Controllare lo stato di indicizzazione
- Aggiornare più URL insieme (azioni in blocco)
Errori comuni e soluzioni
Errore | Descrizione / Soluzione |
---|---|
403 – Permesso negato | Assicurati che l’account di servizio sia proprietario della proprietà in Google Search Console. |
404 – Entità non trovata | Usa prima l’opzione Pubblica/Aggiorna , poi Ottieni stato per forzare la rilevazione dell’URL. |
Errore indefinito | Controlla che l’URL appartenga al dominio corretto. L’API accetta solo URL del dominio in cui è installata. |
Google non indicizza dopo 24h | La scansione non garantisce l’indicizzazione. Verifica che il contenuto sia originale, utile e rilevante per gli utenti. |
Domande frequenti
Come Google indicizza i siti costruiti con JavaScript dinamico
Con l’evoluzione dei framework front-end (come React, Vue, Angular), sempre più siti web sono costruiti come SPA (Single Page Application) o risultano molto dipendenti dal JavaScript lato client. In queste architetture, il contenuto della pagina non è sempre presente nel codice HTML iniziale, ma viene generato dinamicamente tramite JavaScript. Questo può rappresentare una sfida per Google, perché il motore di ricerca deve prima scaricare la pagina, poi eseguire il codice JS, e solo dopo potrà vedere i contenuti effettivi.
Come Google indicizza i siti JavaScript
Il processo di indicizzazione dei siti JS-heavy prevede una fase aggiuntiva rispetto ai siti tradizionali:
- Google scarica il codice HTML iniziale
- Esegue il rendering completo della pagina, eseguendo il JavaScript
- Se tutto va a buon fine, i contenuti generati vengono scansionati e indicizzati
Come ottimizzare l’indicizzazione di siti JavaScript dinamici
Per assicurarti che anche le tue pagine dinamiche vengano indicizzate correttamente, segui queste buone pratiche:
- Usa framework che supportano il rendering server-side (come Next.js o Nuxt)
- Inserisci i contenuti chiave (titoli, H1, testo introduttivo) anche nell’HTML iniziale
- Evita di caricare tutto solo dopo l’interazione dell’utente
- Aggiungi fallback HTML per i contenuti essenziali
- Testa le pagine con lo Strumento Controllo URL di Google Search Console
- Esegui audit con Lighthouse per rilevare problemi di indicizzazione
L’Indexing API è uno strumento potente che, se usato con consapevolezza, può accelerare in modo significativo l’indicizzazione dei tuoi contenuti.
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Ciro Scopece
SEO Specialist e sviluppatore WordPress con oltre 5 anni di esperienza nella realizzazione di siti performanti e ottimizzati per la Ricerca Google. Partner certificato Google Ads.